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RESILIENZA E SPORT

RESILIENZA E SPORT

Lo sport rappresenta un “laboratorio naturale” per lo studio di come gli individui agiscono in contesti di avversità e sfide. Nella pratica sportiva, l’individuo è infatti chiamato ad impiegare e ottimizzare una serie di risorse psicologiche e talenti per far fronte alle pressioni esterne (Sar-kar & Fletcher, 2012; Gould, Dieffenbach, & Moffett, 2002). L’utilizzo del paradigma della resilienza nell’ambito della psicologia dello sport pone pertanto l’attenzione sul ruolo adattivo di risorse e processi di ri-sposta degli individui ai potenziali rischi connessi con eventi stressanti (Fletcher & Sarkar, 2012).


Lo sport si rende pertanto promotore di resilienza in quanto ne condivide i tre aspetti principali: la presenza di sfide e avversità, la scoperta delle risorse che consentono di affrontarla e l’accrescimento personale. Ecco quindi che lo sport può assumere la funzione di palestra e consentire all’individuo di avvicinarsi alle difficoltà in un contesto protetto, attorniati dalla presenza di un centro sportivo che rappresenta un luogo sicuro, di un allenatore capace di accompagnarli nel processo e di una squadra che infonde sicurezza e motivazione. Ed è proprio l’equilibrio tra sfide e relazioni a consentire all’atleta una performance ottimale e, con essa, l’avvio di un percorso di accrescimento di competenze fisiche e psichiche, di capacità tecniche e di struttura identitaria. La resilienza è un processo che consente alla persona di affrontare le difficoltà della vita facendo leva sulle proprie risorse interne (fiducia in sé, capacità di risolvere i problemi, socialità..) ed esterne (legami familiari, scuola, amici..). Questo processo può essere sostenuto dall’azione di professionisti che lavorano a contatto con la persona (allenatori, insegnanti, educatori, assistenti sociali, psicologi..). Tali operatori possono, attraverso l’azione educativa, promuovere, rafforzare e sostenere il processo di resilienza nella persona: vengono pertanto definiti Trainer di resilienza.


A partire da questi presupposti, l’Unità di Ricerca sulla Resilienza (RiRes) ha studiato, impostato e metodologicamente validato il programma formativo “Resilienza e Sport”, volto a formare figure sportive che arrivino a favorire nei beneficiari processi resilienti.


Il programma “Trainer di resilienza” prevede un primo ciclo formativo finalizzato a trasferire conoscenze teoriche e pratiche che permettano agli allenatori di promuovere la resilienza di bambini, giovani e adulti attraverso lo sport. Al termine della formazione, allenatori e formatori progettano insieme un piano di azione che viene successivamente implementato dai partecipanti nella pratica sportiva. I professionisti vengono poi coinvolti in un secondo workshop formativo di follow-up orientato alla valutazione in itinere del lavoro svolto e alla revisione congiunta del piano d’azione. Si prevede infine un incontro conclusivo volto ad individuare le linee guida operative del trainer di resilienza da impiegare nel lavoro sul campo con l’utenza.


Il modello formativo “Resilienza e Sport”, è stato definito nell’ambito di tavole rotonde tra docenti e ricercatori della facoltà di psicologia e scienze motorie dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.


Tale modello prevede i seguenti moduli formativi:

  • Dalla resistenza alla resilienza: il modello teorico della supercompensazione

  • Vulnerabilita’, trauma e resilienza: l’azione catartica dello sport

  • Il cambiamento di prospettiva: dal disagio alle risorse

    • Il paradigma I can, I have, I am

    • Lo sport come strumento di rafforzo identitario

    • Identita’, autostima ed autoefficacia

    • Essere strategici: creatività e diversi piani d’azione

  • Il trainer di resilienza.

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